giovedì 21 giugno 2012

PER L'ONORE DI RAPALLO???



Dopo il primo atto della nuova giunta, guidata da Giorgio Costa, che ha confermato una continuità di fondo con le politiche dell'amministrazione Campodonico, firmando il provvedimento di sgombero di quattro camper, (colpevoli di non avere il posto nel camping nonostante volessero pagare).
La vicenda del bambino malato e operato al Gaslini continua e dopo esser stato fortunatamente dimesso continuerà le cure in "day hospital".
Peccato per l'occasione persa dal Comune che in
un brevissimo lasso di tempo è passato dalla poesia elettorale alla prosa. Prima la retorica sul programma concentrato sul sociale poi, più concretamente, le ordinanze contro i quattro camper parcheggiati all'area Poggiolino.
Questa misura ha descritto la metafora di un indirizzo politico che non si discosta da quello praticato dalla giunta catto-leghista di Campodonico-Puggioni, che mira a lucrare su facili consensi, assecondando un clima di allarme sociale che svuota le strade, riempe di telecamere e privatizza gli spazi comuni.
Comprendiamo sia difficile fare scelte antipopolari, ma crediamo che questa logica securitaria vada ribaltata.
A Rapallo chi ha più bisogno di tutela sono le persone più deboli: poveri, minori, anziani, chi vivono in condizioni sfavorevoli e sono costretti alla marginalità. Ricostruzione della socialità si diceva in campagna elettorale, rafforzamento delle attività educative, tutela dei soggetti deboli.....appunto dalla poesia alla prosa, 3500 euro alla basilica di Montallegro, tutti in processione, ordinanze di sgomebero e il degrado continua.

venerdì 15 giugno 2012

Chi difende queste persone? Nessuno.

E’ incredibile l’assenza di ogni istituzione, durante lo sgombero di quattro camper colpevoli di aver parcheggiato a Rapallo in attesa delle cure del prorio figlio all'ospedale Gaslini.
Durante lo sgombero ci sono io, Andrea Carannante, ci sono i carabinieri, ci sono i vigili urbani, non ci sono rappresentanti del Comune, ne di maggioranza ne di opposizione. Ci sono io a parlare con queste persone ospitali, ordinate, pulite e gentili, persone di nazionalità italiana, disponibili a pagare il parcheggio, persone che non chiedono nulla, se non la possibilità di sostare.

Difficile trovare consensi affrontando questo problema attraverso la solidarietà, ma le elezioni sono finite, e chi come me non si cura dei consensi, ma si occupa dei problemi cercando di trovare soluzioni definitive e non si limita a spostare il problema altrove, al parcheggio del poggiolino non ha dubbi e sa da che parte stare.

Oggi grazie all'esperienza sul campo e non attraverso i luoghi comuni, ho imparato a conoscere queste storie di vita dura e sofferta, di pregiudizio e di intolleranza, di tradizioni diverse dalle mie, e mi sono tornate a mente le torture che gli zingari hanno subito in Germania e in Svizzera, storie scomode, che nessuno vuole riconoscere.

Chi difende queste persone? Nessuno.


Andrea Carannante