domenica 26 agosto 2012

Donna travolta dal gommone: la capitaneria se la cava con poco

Il tragico incidente occorso alla donna travolta da un gommone di fronte alla spiaggia del Pozzetto, non può essere archiviato come una tragica fatalità, e tanto meno addebitato alla imprudenza della nuotatrice, come ha già fatto il Comandante del Circomare di S.Margherita Santocchini, prendendo per buone, sbrigativamente, le dichiarazioni degli investitori.

Lo abbiamo sempre detto e scritto, in campagna elettorale e ogni volta che se ne è presentata l'occasione: le poche spiagge libere di Rapallo non sono in condizioni di sicurezza.
Tutto è, come sempre, subordinato al profitto: chi paga cabina e ombrellone può nuotare in un ambito protetto, per gli altri tanti auguri! Chi paga per il posto barca, fosse anche un gavitello sistemato alla buona in qualche parte di una baia, può permettersi di fare qualsiasi cosa e chi osa protestare viene, nel migliore dei casi ignorato.

La frequentatissima nuova spiaggia del Pozzetto è del tutto priva di qualsiasi boa che delimiti visivamente lo spazio balneabile e, di conseguenza, chiunque si tuffi, dopo poche bracciate si ritrova in balìa di motoscafi e natanti vari che sfrecciano liberamente. Questa cosa non abbiamo mancato di far notare subito, nei social network, all'indomani dell'inaugurazione della spiaggia, avvenuta a luglio.

L'altra unica spiaggia libera di Rapallo è San Michele, e in particolare Trelo e Prelo. Bene, queste due splendide baie, che fra l'altro rientrano nell'area marina protetta, sono state di fatto trasformate in porti! Decine e decine di barche sono ormeggiate di fronte alla riva, e per tutto il giorno le barche a motore degli ormeggiatori scorrazzano fra i bagnanti portando aveanti e indietro i proprietari dei natanti. E questa sarebbe l'area marina protetta!!! Vorremmo tanto sapere cosa ne pensa la Capitaneria di Porto. O forse sta aspettando l'incidente grave anche qui?

sabato 25 agosto 2012

No allo squadrismo in Val Fontanabuona!

Il PCL esprime la propria indignazione per le parole raccapriccianti del consigliere regionale di maggioranza Limoncini che, al pari dell’ineffabile sindaco di Cicagna, arriva addirittura a giustificare un tentato omicidio compiuto da tre squadristi, che armati di bastoni, coltelli e cacciaviti, hanno massacrato un uomo disarmato e poi, datolo per morto, ne hanno gettato il corpo in un canale. Si è poi scoperto che /”i tre bravi concittadini, i tre padri di famiglia esasperati” /tenevano in casa un arsenale. Ma ben vengano i fucili, le armi da taglio e le forche, quando si tratta usarle contro un marocchino! Non crediamo proprio che possano essere sufficienti le prese di distanza da parte di esponenti delle altre forze della maggioranza e i rilievi critici del capogruppo Monteleone. Le parole di Limoncini lo pongono al di fuori non solo dell’arco costituzionale, ma della stessa società umana. Auspichiamo, anzi, che Provincia e Regione si costituiscano parte civile nel processo contro questi individui

PCL - sezione del Tigullio