Il PCL esprime la propria indignazione per le parole raccapriccianti
del consigliere regionale di maggioranza Limoncini che, al pari
dell’ineffabile sindaco di Cicagna, arriva addirittura a giustificare un
tentato omicidio compiuto da tre squadristi, che armati di bastoni,
coltelli e cacciaviti, hanno massacrato un uomo disarmato e poi, datolo
per morto, ne hanno gettato il corpo in un canale. Si è poi scoperto che
/”i tre bravi concittadini, i tre padri di famiglia esasperati”
/tenevano in casa un arsenale. Ma ben vengano i fucili, le armi da
taglio e le forche, quando si tratta usarle contro un marocchino!
Non crediamo proprio che possano essere sufficienti le prese di
distanza da parte di esponenti delle altre forze della maggioranza e i
rilievi critici del capogruppo Monteleone. Le parole di Limoncini lo
pongono al di fuori non solo dell’arco costituzionale, ma della stessa
società umana. Auspichiamo, anzi, che Provincia e Regione si
costituiscano parte civile nel processo contro questi individui
PCL - sezione del Tigullio
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