venerdì 14 settembre 2012

Il paradosso di Rapallo città dello sport non ha eguali in tutta Italia.


Si vuol candidare davvero Rapallo, non è uno scherzo, una città con strutture sportive inadeguate a tal punto che è costretta a noleggiare la palestra della casa della gioventù all'amministrazione parrocchiale per quasi 100.000 euro l'anno altrimenti non si potrebbe nemmeno iniziare l'anno sportivo, una città dove le molte società sportive non avranno mai la possibilità di crescere e quelle che osano farlo, devono emigrare altrove.
Palestre fatiscenti all'interno delle scuole, strutture fuori norma, che denunciammo già dal novembre 2010 con un volantinaggio all'interno del consiglio comunale durante la seduta, e con una raccolta firme, ma da allora nulla è cambiato.
Che faranno vedere agli ispettori europei che dovranno designare la candidata Rapallo come città europea dello sport?
I container sedi delle società calcistiche?
I bagni delle scuole Marconi?
I parcheggi gratuiti inesistenti a disposizione della casa della gioventù?
Il parcheggio nato sulla pista di atletica leggera?
Il campo da calcio del Poggiolino?
La costruenda Chiesa Di Sant'Anna nell'unico spazio in centro rimasto?
Se Rapallo diventerà città europea dello sport, ci aspettiamo che Aosta diventi città europea per il mare pulito e per le spiagge.
Andrea Carannante

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