Si vuol candidare davvero Rapallo,
non
è uno scherzo, una città con strutture sportive inadeguate a tal
punto che è costretta a noleggiare la palestra della casa della
gioventù all'amministrazione parrocchiale per quasi 100.000 euro
l'anno altrimenti non si potrebbe nemmeno iniziare l'anno
sportivo,
una città dove le molte società sportive non avranno mai la
possibilità di crescere e quelle che osano farlo, devono emigrare
altrove.
Palestre fatiscenti all'interno delle
scuole, strutture fuori norma, che denunciammo già dal novembre
2010
con un volantinaggio all'interno del consiglio comunale durante la
seduta, e con una raccolta firme, ma da allora nulla è cambiato.
Che faranno vedere agli ispettori
europei che dovranno designare la candidata Rapallo come città
europea dello sport?
I container sedi delle società
calcistiche?
I bagni delle scuole Marconi?
I parcheggi gratuiti inesistenti a
disposizione
della casa della gioventù?
Il parcheggio nato sulla pista di
atletica leggera?
Il campo da calcio del Poggiolino?
La costruenda Chiesa Di Sant'Anna
nell'unico spazio in centro rimasto?
Se Rapallo diventerà città europea
dello sport, ci aspettiamo che Aosta diventi città europea per il
mare pulito e per le spiagge.
Andrea Carannante
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