Se i politici non interverranno in tempi brevi, inviteremo i cittadini a rivolgersi alla Polizia Municipale, ai Carabinieri, alla Capitaneria di porto e alle Associazioni Consumatori.
Mentre il Consiglio dei Ministri e la Commissione europea discute di concessioni demaniali, a Rapallo (priva quasi completamente di spiagge libere) non ci viene nemmeno concessa la visione del mare, con il tradizionale muraglione di cabine che ancora una volta impone al cittadino la fuga balneare nelle città limitrofe, un vero e proprio confine si estende per buona parte di Rapallo a demarcare il territorio.
L'Amministrazione comunale è complice dell'inaccettabile appropriazione a vita di un bene pubblico, lo si evince dal fatto che dovrebbero essere proprio loro a garantire il corretto rapporto tra le spiagge in concessione e le spiagge libere, e queste ultime dovrebbero essere segnalate con apposite indicazioni, una pratica a Rapallo ignota.
Il Comune è obbligato a difendere i nostri diritti, che invece restano sconosciuti e i bagnanti si trovano intrappolati nella rete delle scorrettezze e sono costretti a sostenere dei costi a volte non necessari.
Segnaleremo le irregolarità ai consiglieri Regionali per recuperare un equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere. Questo equilibrio è previsto dalla legge, ma a Rapallo non è rispettato; occorre quindi indirizzare le nostre proteste al Sindaco. Chi paga le tasse ha diritto ad una spiaggia libera e gratuita. Le spiagge libere e gratuite devono essere intercalate tra uno stabilimento e l’altro e non collocate nelle aree più lontane e disagiate.
Ultimo appunto ma non meno importante: le spiagge libere devono essere pulite, e questa incombenza è a carico del Comune.
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