Quello che Manlio Bozzano e Vincenzo Gueglio non ci raccontano , nello psicodramma della loro folgorazione governista, è cosa sia successo di così devastante e sconvolgente nel lasso delle poche ore che va dal loro voto favorevole al prosieguo dell’ iter referendario in seno alla riunione plenaria del Comitato svoltosi in data 5 aprile e la precipitosa e affannosa marcia indietro che li ha portati al voto contrario in sede di Consiglio Comunale, alle dimissioni dal Comitato stesso e all’ abbondante spargimento di veleno contro quegli stessi valori e le stesse persone con cui hanno condiviso la battaglia referendaria.
Che il 5 aprile non fosse ancora chiaro al compagno Manlio lo sperpero delle pubbliche risorse, così come le intrinseche contraddizioni politiche e la vanità dei suoi ormai ex compagni di viaggio, appare quanto meno dubbio o alternativamente, segno evidente di preoccupante superficialità.
Il futuro prossimo ci spiegherà quali e quanti siano gli autorevoli suggeritori e in quale contesto di ingegneria di sottogoverno vada contestualizzata questa triste storia di cui nessuno sentiva il bisogno, in cui la sinistra mostra per l’ ennesima volta, la sua totale subordinazione alle esigenze delle stanze del potere.
Nel ribadire l’ esigenza di portare a compimento il processo formale del referendum, in modo da poter sottoporre a inequivocabile giudizio popolare la devastante politica urbanistica della Amministrazione Comunale Sestrese, nel mio ruolo di esponente del Comitato Referendario e di cittadino, esprimo la mia totale identità di vedute con Silvano Zanusso.
Nicola Rollando.
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